martedì 1 marzo 2016

Ecco come i politici siciliani si sono comprati la mia generazione. E non solo.

Perso nei meandri del virtuale o del reale,   scommetto di non essere l'unico o il primo ad aver scritto queste parole, ma quel che conta non è né essere il primo né essere l'unico. Quel  che conterebbe davvero, sarebbe essere l'ultimo, cioè sperare che cose del genere non accadano più. Purtroppo le parole "spero non accada mai più" sono le parole classiche delle vittime (soprattutto nella sanità), stanti ad indicare che, è accaduto, accade ed accadrà sempre. A noi, Sognatori di Sogni Perduti, Avvocati delle Cause Perse, o quantomeno a noi, I meno disonesti, che in Italia sono sempre gli unici onesti possibili, dunque resta solo di continuare a metterci la faccia e raccontare o riportare nuovamente alla luce queste verità.
Entri all'università da un paesino della provincia di Enna, avendo avuto la fortuna di non far parte di una famiglia indottrinata politicamente. Ti ritrovi nel 2004 immerso in un microcosmo chiamato università, spaccato quasi perfettamente in due: la Sinistra, e la Destra. Dimenticate la definizione di Centrosinistra perché se dite ad uno studente di centrosinistra che i comunisti mangiano i bambini, dopo una risata iniziale, se la prendono sul serio. E dimenticate anche il Centrodestra berlusconiano perché se dite ad uno studente di centrodestra che Benito Mussolini è probabilmente la vergogna più grande che l'Italia di sempre abbia mai avuto, si imbufalirà alquanto. Senza considerare che, Catania è piena nei negozi di souvenirs di faccette di Benito Mussolini in pietra lavica. Non sai nulla di come funziona l'università perché queste cose nei libri di scuola sono sapientemente taciute. Più passa il tempo, più inizi a capire che l'università è un ambiente fortemente politicizzato: Scienze Politiche, Scuola di Studi Umanistici e della Formazione, Accademia delle Belle Arti sono comunistoidi; Farmacia, Scuola di Scienze della Salute Umana, Scuola di Giurisprudenza, Scuola di Economia e Management, fascistoidi. Prima di andare avanti vi ricordo che le Facoltà non esistono più, sono state declassate a Scuole (e dipartimenti). Andando avanti, più o meno in tutta Italia le Scuole Umanistiche tendono a sinistra, quelle scientifiche a destra, probabilmente perché è più remunerativo ed onorifico per un papà di figlio (da figlio di papà) indirizzare in modo lecito o illecito i propri figli verso scuole scientifiche, appunto. Queste sono le prime cose che capisci. Poi, perché nel frattempo vivi, esci con i colleghi, ed impari anche la distinzione tra amico, amico d'università e collega. Definizioni che per il momento lascio al vostro intuito. Esci, ed ogni volta che vuoi entrare in un locale ti viene chiesto se sei iscritto in lista, cioè se un PR ti ha iscritto nella propria lista, su tua richiesta, ti ha dato una parola in codice, e quindi puoi entrare; con o senza pagamento di prevendita, mica gratis. Insomma, senza girarci attorno, sempre col tempo necessario, scopri che la maggior parte dei cosiddetti PR che in barba alla legge, poiché è proibito vietare l'ingresso in un locale, procacciano ragazzi per una lista senza la quale, ti viene detto, in un certo locale non si entra; scopri che essi fanno parte di partiti politici, simpatizzanti o veri e propri iscritti. Sempre con molta lentezza scopri che gli stessi PR hanno una "associazione culturale studentesca universitaria", riconosciuta ufficialmente dall'ateneo previa iscrizione all'albo universitario, che ha canali preferenziali con le segreterie studenti, fa da tutoraggio, ufficiale o non ufficiale, organizza incontri culturali, seminari, serate nei locali della movida (vedi sopra), fino ad arrivare alla cosa più importante, ma non importante per l'università, importante per altri. Queste associazioni culturali studentesche universitarie hanno le loro sedi presso segreterie politiche di partiti politici nazionali. Va da sé, che pur non avendo scritto, per ora, un solo nome, io abbia le prove di quel che stia affermando. La normale conclusione a tutto questo iter non può che concludersi, o se preferite ritornare, all'interno dell'università. Le liste universitarie che si presentano, hanno gli stessi identici simboli dei partiti nazionali, o con lievi riadattamenti di nomi e colori all'utilità finale delle elezioni universitarie, ma la vicinanza è inequivocabile. Tali partiti si preoccupano di fornire tutto il materiale necessario per le elezioni, dai volantini ai manifesti classici, fino alle "signorine volantino" all'ingresso delle scuole, anche il giorno stesso delle elezioni a ridosso dei seggi, cosa credo anche perseguibile legalmente. Inoltre, queste associazioni finto-culturali, che spesso nei loro statuti si professano apartitiche ed apolitiche, pur avendo, come detto in precedenza, la sede presso segreterie politiche (non chiedetemi con quale faccia dicano questo, ma lo fanno!) organizzano "scuole della politica" dove si dovrebbe insegnare a far politica, perché la Scuola di Scienze Politiche invece ti insegna a far politica* (*sarcasmo). Ed infine, ma questa credo sia una prerogativa sicula, "corsi di formazione" (N.B. I corsi di formazione in Sicilia sono sotto inchiesta da parte della U.E. - LEGGI) di vario genere, dove tutti i soldi o più del 50% dei soldi promessi al singolo iscritto, perché questi corsi prevedono il rimborso spese, non vengono spesso dati ai partecipanti ma spartiti tra chissà chi, chissà dove e chissà quando.
Leggendo, o se preferite rileggendo tutto questo,   senza accorgervene, siete già venuti a conoscenza di come i politici siciliani si comprino i voti degli studenti, tutti maggiorenni. Facendo leva su tutti questi "favori", attenzione! A volte richiesti, avviene quello che di fatto è un vero e proprio Voto di Scambio. Puntando quindi sul senso del favore ricevuto, affermando che non costa nulla, sia a livello universitario che di politica fuori da quel che prima ho definito microcosmo università, la politica siciliana si è comprata davanti ai miei occhi tantissimi studenti catanesi tra il periodo novembre 2004 - marzo 2013.
Queste parole, scritte oggi, suoneranno ai più come scontate. Scritte nel 2008, a Catania, magari su Facebook, sarebbero state considerate bestemmia, eresia, o all'estremo pura scemenza da ignorare.


Questo parole, non sono giornalista, non posso chiamarlo articolo, lo dedico a Giulio Regeni, perché per scrivere certe cose e pubblicare certe cose di certe persone, non bisogna essere per forza morti o eroi, o entrambi. Per credere in certe persone basta una sola cosa:

la Coerenza nel tempo...



CRONOSTORIA E LINK CORRELATI

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