venerdì 29 maggio 2015

La Rondine

Come è noto a chi scrive, è possibile che l'autore di un testo venga inconsciamente scambiato con il protagonista delle azioni da lui descritte. In parole povere, io che sto descrivendo un sistema universitario malato, vengo scambiato con Colui Che lo ha reso malato. Perché? Perché la composizione delle parti in causa è, più o meno, quella che descriverò di seguito e pur di mantenere lo status quo le prime due "categorie "si sentono in diritto di attaccare brutalmente chiunque:

  • La maggior parte dei soggetti che hanno ruotato e ruotano in ambito universitario ha accettato ed accetta il Sistema pluridecennale costituitosi. Non ho inventato io la definizione di Barone Universitario.
  • Una minoranza compone il Gruppo Dirigente (Ministero, Provveditorato, Rettorato, Organi Vari Universitari, Docenti) che utilizza il bene pubblico chiamato Università a proprio uso e consumo. Non per niente si parla di Università di Sinistra, per lo più le Facoltà Umanistiche e Università di Destra, per lo più le Facoltà Scientifiche.
  • Infine le pochissime, infinitesimali vere vittime dei due punti precedentemente descritti, per esempio il sottoscritto, che non solo non riescono a piegarsi a questo Sistema malato, ma dovendone obbligatoriamente far parte poiché la Laurea di oggi corrisponde al Diploma di Licenza Media di quarant'anni fa, si ritrova suo malgrado a convivere con queste situazioni invivibili.
Ne consegue che, le prime due figure che sopra compongono i primi due punti taccino chi descriva questo ambiente, come paradosso di farlo "a proprio uso e consumo" con la classica definizione di essere dotati di scarsa intelligenza e cultura o di puro, solo e semplice spirito distruttivo.
Ebbene, il detto italiano "una rondine non fa primavera" mi serve per dimostrare che io non sono (o non sia, per gli Accademici della Farina da Scarto) né scarsamente intelligente né scarsamente dotato di cultura né il mio spirito è, o sia, (Vedi come sopra) distruttivo.

Ho imparato che, scrivere i nomi delle persone di cui si parla bene, non comporta querele, generalmente. Posto che, di solito non mi formalizzo neanche sui nomi che querele comporterebbero.
Non avendo chiesto l'autorizzazione a pubblicare né in parte né in dettaglio la Dedica scritta al mio professore di Letteratura Francese, Marco Lombardi, ma visto che per il compito imposto è comunque necessario che io vi descriva il contenuto, importante a togliere qualsiasi dubbio sulla assoluta volontà di Creare una Nuova e Vera Università che della Cultura ne sia Curatrice e Promotrice, togliendo le «virgolette» vi descriverò il contenuto nel dettaglio.

Questo in corso è il mio undicesimo anno universitario e se tutto procede regolarmente sarà il penultimo. Allo stato attuale ho frequentato ventitré corsi e me ne restano da frequentare altri cinque o sei. Il corso di Letteratura Francese di Firenze, specifico di Firenze perché è uno dei nove esami che mi è stato INCOSTITUZIONALMENTE  tolto, è stato l'Unico che sia da un punto di vista didattico che umano, e per umano intendo sempre da un punto di vista meramente universitario, abbia i requisiti per poter essere considerato un corso degno di esser chiamato Universitario.
Vero è che, ho avuto modo di apprezzare la competenza e professionalità dell'insegnante di Storia della Radio e della Televisione Italiana (Firenze), che in altri corsi tra Catania e Firenze si può parlare di forte interesse personale, ma a parte queste due citazioni mi è davvero impossibile parlare di Professionalità dell'insegnante e di interesse OGGETTIVO del singolo corso per la Determinata Facoltà, di conseguenza mi è impossibile aggiungerne altri ai due corsi sopra citati.

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